Nei pomeriggi d’estate mi affacciavo spesso alla finestra. Nelle ore più calde non potevo uscire e mi piaceva guardare il mondo dalle imposte socchiuse. Mia madre non le accostava mai del tutto, lasciava sempre un’apertura di qualche centimetro, che sporgeva sul mio personale piano prospettico. Da lì, spingevo lo sguardo all’orizzonte e potevo abbracciare tutta la vastità del territorio collinare. Studiavo i pieni e i vuoti, ne ammiravo le alture e le geometrie e sognavo di dipingerle. Le linee, le ombre, i colori danzavano davanti ai miei occhi. Allora non avevo bisogno di nessuna tela per immaginare il quadro che, me lo sentivo, ne ero certo, un giorno avrei dipinto.…
PENSIERI E DIVAGAZIONI DEL VENERDÌ: PERCHÉ SCRIVERE
Perché si scrive? E che cos’è la scrittura? Cosa significa scrivere? Secondo lo scrittore Aharon Appelfeld la scrittura è «la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.» La scrittura è, dunque, ciò che permette il farsi e lo svelarsi di mondi che, altrimenti, rimarrebbero nascosti e incompiuti. Li manifesta e, soprattutto, li realizza. Finché, infatti, quei mondi rimangono nella fantasia dell’autore, esistono solo come possibilità. Con la scrittura, invece, diventano realtà. Ciò che io vedo e sento, attraverso la parola scritta, prende forma e vita sulla pagina. E poiché si scrive sempre per…
- Frammenti, Pensieri e divagazioni del venerdì, Personal writer, Riflessioni, Storie di animali e dalla natura
PENSIERI E DIVAGAZIONI DEL VENERDÌ: IN GIARDINO
Quest’anno ho deciso finalmente di rispolverare guanti e palette e riprendere a dedicarmi a una delle mie passioni preferite, il giardinaggio. Nelle scorse settimane ho acquistato primule, tulipani già fioriti, viole, garofani e gerbere. Ho comprato bulbi e bustine di semi e alcuni vasi nuovi per sostituire quelli rotti o troppo sciupati. In questi giorni sto potando agrifogli e sarcococche, per eliminarne le parti secche e rovinate e sfoltirne i rami. Il gelo e la neve della settimana scorsa hanno pesantemente danneggiato le kalanchoe, nonostante fossero poste al riparo. Ho provveduto a tagliare le foglie che sono diventate molli: è una pianta robusta, le radici mi sembra non siano state…
L’UNICA NOSTALGIA CHE HO È QUELLA DI TE
Senza albe il mattino nascerebbe davanti a me, la notte non conoscerei le stelle e la terra sembrerebbe un manto senza erbe e fiori, se tu non fossi accanto a me. Ma da quando ci sei, da quando sei arrivata improvvisa come un’onda di rugiada nel cerchio di un mattino, tutto si è trasformato. Ogni mia domanda trova risposta e l’unica nostalgia che ho è quella di te.
CON IL PASSO LIEVE DEI SOGNI
Sono seduto in stazione, qui, dove il tempo dilata in un’altra dimensione. Da quando sei partita, ti cerco in ogni treno che arriva, mi sembra di vederti scendere, di ritrovare il tuo sguardo e il tuo sorriso, ma tu, ancora una volta, anche per questa volta, non ci sei. Al fischio del capotreno, il treno scivola lungo il binario e presto scompare all’orizzonte. Me ne torno a casa, pensando a quando mi correvi incontro