Osservare, innanzitutto

Ci sono due grandi ragioni, tra le altre, per cui scocca la scintilla della scrittura: l’amore per le parole e il conforto, l’ispirazione, il desiderio di fare altrettanto che proviamo leggendo gli scrittori e le scrittrici che più ci piacciono. In entrambi i casi è questione di sentire: che scrivere è ciò che vogliamo davvero fare, è la strada che fa per noi.

Una regola fondamentale della scrittura è che si impara a scrivere scrivendo, con tanto esercizio e pratica. E poi: rileggendosi per scovare le imprecisioni, le imperfezioni, ciò che mancava a quella frase, a quell’idea, a quella descrizione del paesaggio, a quell’intuizione. Scrivere è cercare, indagare, approfondire e, prima di tutto, pensare, immaginare e osservare. È, quindi, importante avere l’occhio giusto. Un occhio e una mente che osservano la realtà, ciò che vi accade, che entrano nella storia che si sta scrivendo e vederla sono in grado di trasportare parole, emozioni, sentimenti, atmosfere nel nuovo mondo appena creato.
È grazie all’osservazione, assieme all’immaginazione, che è possibile descrivere, riprodurre, spiegare, risalire alle ragioni di fatti ed eventi, saperli collocare, prevederne e concretizzarne gli sviluppi.

La scrittura è una dote che va coltivata con cura, amore, generosità e gentilezza. E intensità.

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