Scrittura e lettura sono fonti di felicità

La felicità è dentro di noi. La si può cercare al di fuori: nelle persone, nei beni, nelle cose, nei luoghi, in un posto da visitare o in cui assolutamente poter lavorare, in un certo riconoscimento da ottenere. Spesso la si cerca nel tempo: nel passato, cui guardare con nostalgia e rimpianto, e nel futuro, una meta cui tendere con tutto sé stessi (una volta che avrò raggiunto il tal traguardo, allora sarò felice…). In realtà, la felicità è nel tuo cuore, nel tuo animo. È un sentimento vivo e appagante, che nasce dal profondo, dal suo intimo. Non dipende da qualcuno o qualcosa, non è sottoposta a condizioni. È intuizione, seguire l’istinto, è mistero, è spontaneità e semplicità. È la realizzazione piena della nostra autentica natura e vita che ricrea la vita.

Per me scrivere e leggere sono fonti di felicità assoluta. Amo le parole da sempre. Per la loro forza creatrice e generatrice, per il dialogo che ho con loro (sì, si può dialogare anche con le parole e loro con noi fanno altrettanto), per tutte le possibilità che mi regalano, come entrare all’interno di mondi nuovi e di vedere il mondo che mi circonda con uno sguardo appassionato e consapevole. Consapevole: perché è felicità anche sapere di essere felici, il sapere e conoscere, ciò che ci rende felici.
Scrivere e leggere sono attività interiori, sono spazio essenziale di vita.

La felicità non va cercata, arriva in tutto ciò che facciamo e che rispetta la nostra natura e attinge alle nostre radici più nascoste e profonde. Va vissuta.
Scrivere è un viaggio e lo è anche leggere. È immergersi nell’essenza originale di sé e del mondo.

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