Quali libri deve leggere un aspirante scrittore
Il tempo dedicato alla lettura è per chi scrive tempo che gli viene restituito nella misura del doppio, del triplo e, spesso, anche molto di più nel momento in cui compone: migliora la tecnica e fa scorrere la penna o le dita con rinnovata fluidità sul foglio o sulla tastiera. Non perché uno scrittore legga per copiare o imitare ma perché leggere regala idee, spunti, punti di vista e strumenti nuovi. Arricchisce il vocabolario, insegna come si fa a trovare le parole giuste. Ed è, come per tutti, un momento di riposo, di distensione, senza il quale è difficile procedere. Ecco perché una scrittrice o uno scrittore ha bisogno di leggere e, su questo punto, chi scrive di professione si raccomanderà sempre.
La domanda che si pone ora è: che libri dovrebbero leggere un aspirante scrittore e un’aspirante scrittrice? Pare che Picasso dicesse che i bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano. Pare che lo abbia detto anche Stravinskij, secondo cui i primi prendono in prestito, i secondi rubano. Eliot, parlando di poesia, nei suoi Saggi elisabettiani (Bompiani, 1965) così chiosava: «I poeti immaturi imitano; i maturi rubano; i cattivi poeti svisano ciò che prendono, e i buoni lo trasformano in qualcosa di diverso. Il buon poeta salda il furto in un complesso di sensi che è unico, interamente diverso da ciò da cui fu avulso». Aggiungo io: gli scrittori e gli artisti migliori creano. Conoscono lo stato dell’arte e sanno come osare e creare opere nuove, con criteri e idee nuovi. E sono felici di questo: seguono la loro strada, non quella di altri. Perciò, per scrivere bene, bisogna leggere e saper leggere bene. Vale per tutti: scrittori affermati, aspiranti ed esordienti. In questa guida (chiamiamola così) mi rivolgo a te che sei un aspirante scrittore o un’aspirante scrittrice e ti suggerisco i tipi di libri che dovresti leggere per scrivere bene. Farò anche qualche esempio, ti darò dei titoli, ma quello che mi preme sottolineare è che l’importante è che tu ti formi un modello di apprendimento e di misura con la scrittura valido per te, all’interno del quale possono stare determinati titoli da leggere ma anche altri, quelli che senti più tuoi. Andiamo!
Leggi libri che trattano di tecniche di scrittura
La scrittura è questione di talento e attitudine, di passione che diventano nobile mestiere. E, come tale, ha bisogno di pratica e di studio. Perciò, leggi libri che parlano delle caratteristiche del genere in cui vuoi cimentarti, che si concentrano sulle tecniche di progettazione e di realizzazione della narrazione, che ti aiutano a orientarti su come costruire la trama, definire il tuo protagonista e gli altri personaggi, descrivere l’ambiente e i luoghi, quale punto di vista scegliere, su come scrivere i capitoli della tua storia. Scegli manuali ricchi di concetti e il più possibile di esempi concreti, perché ti aiutano a capire come dal concetto si passa all’opera in azione. Ti aiuta anche a individuare quali argomenti per te sono più difficili da mettere in pratica, in maniera da sapere cosa devi studiare di più, cercando, quando è il caso, altri volumi e saggi. Lo stesso argomento presentato da autori diversi ti offre nuove prospettive e chiarisce ciò che prima ti sembrava ostico. Altre volte, poi, cambiare manuale ti aiuta a vedere e riprendere ciò che avevi trascurato, pensando non ti servisse o fosse poco utile.
I libri sulle tecniche di scrittura occupano un posto esclusivo nella mia libreria. Quando mi servono so subito dove trovarli. Qualche titolo? Il viaggio dell’Eroe di Christopher Vogler: è una solida base da cui partire per il tuo viaggio nel mondo della narrazione. Interessante e senza fronzoli è anche Il ricettario di scrittura creativa di Stefano Brugnolo e Giulio Mozzi. Leggo spesso molto consigliato (io non l’ho mai letto) il manuale On writing di Stephen King. Se lo acquisti, fammi sapere la tua opinione nei commenti.
Questi libri ti servono per studiare: uno studio che va inteso come apprendimento ma soprattutto come confronto e arricchimento.
Libri che svelano vuol dire essere uno scrittore
Questa è una categoria che si frequenta poco. Si tratta di libri di scrittori che raccontano gli aspetti non tecnici della scrittura, in primis cosa vuol dire vivere come scrittore e cosa significa questo mestiere dal punto di vista ideale e filosofico. Nel suo Io e Trixie, Dean Koontz racconta come trascorreva le sue giornate con la sua amata Trixie, un esemplare di Golden Retriever che gli ha cambiato la vita. Il libro contiene diversi passaggi autobiografici dell’autore, in cui racconta di quando decise di fare lo scrittore (nel secondo capitolo, intitolato La vita prima di Trixie) e come l’avere un cane si sia intrecciato con la sua professione. Sebbene il libro sia incentrato in prevalenza (e non potrebbe essere altrimenti) sulla sua amata Golden e sulle esperienze che con lei ha vissuto, posso serenamente dirti che ho imparato moltissimo da quei passaggi sulla sua biografia di scrittore e sulle sue idee circa il mestiere e, se c’è un libro che mi ha dato la spinta per tornare a scrivere, è proprio questo. Lo lessi nel 2014, l’anno dopo nacque Storie in punta di righe, il blog che stai leggendo.
Perché, all’inizio del nostro percorso, non impariamo solo direttamente da testi tecnici ma anche da chi ci ispira e dal percorso che ha seguito. Sentiamo dalla sua voce le difficoltà che ha affrontato, come ha tenuto alta la motivazione, anche quando le cose andavano male, malissimo.
Impariamo da chi ci ha preceduto perché possiamo evitare di cadere nelle stesse trappole, di pensare di essere gli unici ad affrontare certi ostacoli, il che ci fa risparmiare tempo e preoccupazioni inutili e ci impedisce, nei momenti bui, di cedere.
Saggi e lezioni di scrittura
Molti scrittori hanno tenuto lezioni di scrittura in sedi prestigiose, hanno scritto saggi, articoli per riviste letterarie e culturali e periodici. Tutto questo materiale è poi spesso confluito in una raccolta, in uno o più volumi, a disposizione dei suoi lettori. Le Lezioni americane di Italo Calvino oppure Il mestiere di scrivere di Raymond Carver, che sono nella mia libreria, sono due esempi di raccolte. Non ho mai letto, ma mi piacerebbe, Per scrivere bene imparate a nuotare di Giuseppe Pontiggia, è una raccolta di lezioni che tenne alla radio. Ne ho sentito qualche spezzone ed è per questo che, pur non avendolo (ancora) comprato e letto te lo consiglio.
Leggi il canone letterario relativo al tuo genere: classico e contemporaneo
Leggi i classici che hanno fatto la storia del genere che vuoi scrivere. Per esempio, se dovessi suggerirti un libro che dovresti leggere se vuoi scrivere storie d’amore, ti consiglierei Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen oppure La dama dai garofani, un romanzo breve di Archibald Joseph Cronin (sì, l’autore del molto più famoso La cittadella). Se vuoi scrivere il giallo classico, puoi leggere le storie che hanno per protagonista l’investigatore Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle o Hercule Poirot di Agatha Christie. Se vuoi cimentarti con l’avventura, leggi L’isola del tesoro di Stevenson.
Del canone letterario del tuo genere leggi non solo i classici, ma anche i contemporanei, spaziando dalla prima contemporaneità ai nostri giorni. Per riallacciarmi all’esempio dei gialli, potresti leggere i volumi della collana dedicata alla Signora in giallo. Qualche trama è sul filo dell’incredibile, ma sono davvero molto interessanti, perché il congegno narrativo è ben progettato e i personaggi ben caratterizzati.
Leggere i contemporanei significa conoscere autori e autrici che si sono immersi nel tempo che hanno vissuto o vivono e vedere come lo hanno interpretato e con quale linguaggio. Non si tratta, come ho detto già in apertura di post, di copiare, ma di imparare e – ancora una volta – di confrontarsi. La lettura di storie che sono arrivate in libreria e hanno raggiunto il successo (in termini di numeri o di gradimento) ti aiuterà a individuare cosa ti piace di come oggi è interpretato il tuo genere, cosa rende unica e inconfondibile tale interpretazione e cosa attrae il pubblico che ama leggere questo tipo di storie. Imparerai direttamente i modelli, i topoi, i temi, le domande di fondo, gli stili. Ti accorgerai anche di un fenomeno singolare: le storie che leggi (e che scriverai tu) sono più che spesso la diversa declinazione della stessa storia, quella riassunta nella logline o dispositivo drammatico. In questo senso, leggere i classici o i contemporanei ha il medesimo scopo: prendere consapevolezza e toccare con mano il patrimonio ricchissimo di narrazioni che esistono intorno alla stessa idea portante ed evita di trasformare i personaggi in stereotipi e di appiattire le storie a un insieme di clichés.
Leggi libri che non appartengono al tuo genere
La ragione principale per cui dovresti leggere libri al di fuori del genere che scrivi è allargare i tuoi orizzonti. Leggere un genere che non ti appartiene ti aiuta a pensare in maniera differente e a scoprire… ingranaggi creativi che non sapevi di avere.
Se scrivi romanzi d’avventura, puoi leggere una storia d’amore, il che potrebbe anche aiutarti a sviluppare e inserire in tuo prossimo libro una sottotrama romantica oppure, come nel caso di Sandokan, proprio un tema d’amore potrebbe diventare l’incidente scatenante. Se scrivi giallo, prova a leggere romanzi storici. Se scrivi fantasy, potresti leggere della fantascienza. E magari nel mondo fantastico che vorresti creare potresti aggiungere della tecnologia proveniente dai mondi futuri.
Leggi libri popolari, in cima alle classifiche
I libri popolari sono quelli che hanno ottenuto un gran successo di vendite. Possono essere novità editoriali oppure bestseller che resistono al tempo. Di questi ultimi, il primo esempio che mi viene in mente sono i libri di Banana Yoshimoto. Possono essere anche grandi classici: ti ricordi il successo che ebbe, negli anni Novanta la Lettera a Meneceo di Epicuro? Costava mille lire, l’editore (Stampa Alternativa), che ne aveva cambiato il titolo in Lettera sulla Felicità, ne vendette oltre due milioni di copie. Se certi libri balzano e restano in cima alla classifica o resistono nel tempo, c’è una ragione. Leggerli ti aiuta a scovarla. I motivi possono essere tanti: hanno uno stile particolare, un significato speciale, un punto di vista originale… Oppure hanno un modo tutto loro e unico di far sentire bene le persone, di emozionarle o coinvolgerle, di cambiare la loro vita.
Non devono essere necessariamente romanzi o raccolte di racconti del tuo stile o genere preferito, anche se, chiaramente, è meglio. Qualche incursione in generi diversi, come abbiamo già visto, però ti aiuta a notare ciò che non avevi notato prima e ti dà un’idea di ciò che attrae il pubblico in generale in un certo periodo e, sebbene non dovremmo mai scrivere, a meno che non sia nelle nostre corde e abbia degli elementi di originalità e innovatività, un libro che si adatti a una tendenza o a una moda, possiamo imparare dai libri che hanno catturato il cuore dei lettori.
Non solo narrativa
Leggi anche al di fuori della narrativa: per esempio, tuffati nella filosofia o nella psicologia. E, infine, leggi anche per puro svago, seguendo le tue passioni, dal giardinaggio alla cucina, dal modellismo all’architettura.
In conclusione
Una scrittrice, uno scrittore hanno bisogno di scrivere tanto e… anche di leggere tanto. Diventare uno scrittore è un sogno che si realizza e una grande avventura che non finisce mai. La lettura ne è una parte importante e meravigliosa. Ravviva l’entusiasmo e non fa sentire soli. Ti ricorda che scrivi perché hai qualcosa di importante da dire e da far leggere, perché le storie hanno il grandissimo potere e capacità di cambiare le vite. A partire da quella dello scrittore. Solo così funzioneranno anche per il lettore.