IL LINGUAGGIO DEI FIORI: IL VISCHIO

Il vischio (Viscum album) è una pianta cespugliosa sempreverde che cresce aggrappata in prevalenza a pioppi, tigli, olmi, biancospini, querce, agli alberi da frutto (noci, peri, meli, sorbi, mandorli, susini) e alle conifere come abeti, pino montano e pino silvestre.

Nasce e si sviluppa in posizioni alte dell’albero (il ciclo vitale della pianta non tocca mai il terreno¹), in quanto ricerca la luce, cruciale nei primi anni per la sua crescita e importante per tutta la durata della sua vita, per continuare a svolgere la fotosintesi. È, infatti, una pianta emiparassita (epifita): si nutre della linfa degli alberi di cui è ospite (per approvvigionarsi dell’azoto, oltre che di acqua e sali minerali) soltanto per metà e svolge la fotosintesi autonomamente, grazie alle sue foglie verdi. A differenza di altri cespugli (come l’edera) non è una minaccia per l’albero ospite cui è attaccata: non impedisce la crescita delle foglie né lo priva di nutrienti essenziali, si nutre di ciò che le serve senza compromettere l’equilibrio vitale dell’albero.

Il vischio è una pianta dalla crescita lentissima, ha bisogno di molto tempo per svilupparsi e riempirsi di foglie e solo dopo sei o sette anni produce le bacche. Bianche e lattiginose, sono a forma di globo e brillano al buio: per tale motivo, il vischio è definito pianta della luna.

Il significato primario della pianta di vischio

1 v.jpgIl vischio, in ragione delle sue caratteristiche di crescita e vegetazione, è considerato primariamente simbolo di vita e tenacia: attecchisce in condizioni particolari, non comuni nel mondo delle piante, e, anche se lentamente, vegeta caparbio e riproduce il ciclo vitale finché non diventa un bel cespuglio rotondo e folto. Quando d’inverno i rami dell’albero ospite si spogliano, questo ciuffo rotondo e voluminoso e il suo verde spiccano decisi nel panorama grigio, desolato e vuoto della stagione fredda. Ne spezzano la monotonia cromatica, portando colore e vita quando quasi tutto è immobile, fermo, pallido.

Un altro significato importante: il vischio come simbolo di amore puro

Perché ci si bacia sotto il vischio? Quest’usanza è a ricordo di quanto accadde e si crede secondo una leggenda degli antichi Vichinghi. La dea Frigga (Freya), sposa di Odino, aveva 2 figli: Baldr (Balder o Baltur) e Loki. Loki era invidioso di Balder, amato da tutti per la sua bontà e la sua bellezza, e decise di ucciderlo. La madre, saputo di questa intenzione, chiese ai quattro elementi (Fuoco, Terra, Aria e Acqua), alle piante e agli animali di non fargli mai alcun male. Solo il vischio non fu chiamato in causa, perché Freya se ne dimenticò. Loki lo venne a sapere e usò i rami intrecciati del vischio per creare una freccia appuntita con cui uccise il fratello. Tutti i tentativi degli elementi vitali del cielo e della terra di riportarlo in vita fallirono e, dopo tre giorni, si arresero. Freya, disperata, pianse tutto il suo dolore sul corpo del figlio.

2 v.jpgLe sue lacrime caddero sulla freccia che lo aveva ucciso e la bagnarono. A contatto coi rami le sue lacrime divennero tante bacche rotonde di colore bianco perlato che miracolosamente ridiedero la vita a Baldr. La madre fu talmente felice che iniziò a ringraziare tutti quelli che passavano sotto gli alberi su cui cresceva il vischio. Per tale ragione la pianta è simbolo di amore puro e che sconfigge la morte e ogni avversità. Gli innamorati che si scambiano un bacio sotto il vischio godono della protezione eterna al loro sentimento.

Dai Celti i significati di fortuna e buon auspicio

Buon augurio, auspicio di serenità e di pace² per chi lo riceve e protezione in ogni impresa: questi sono gli altri significati importanti della pianta dopo quelli che abbiamo visto e che rendono un rametto di vischio un regalo ideale per tutte le volte che vogliamo augurare, appunto, serenità e sicurezza. Possiamo, inoltre, donare un ramo di vischio in segno di incoraggiamento ad una persona, per augurarle di superare ogni ostacolo e farla sentire sostenuta ed appoggiata nelle sue decisioni e… avventure.

Questo insieme di significati lo si fa solitamente derivare dall’epoca dei Celti. Per i Celti il vischio, come la quercia, era una pianta benedetta, dono degli dei. Il suo nome in celtico significava “colui che guarisce tutto”. L’infuso di vischio veniva infatti prescritto per curare ogni malattia e i suoi rami erano usati per tenerle lontane e vivere in salute. Il vischio teneva inoltre distanti disgrazie e sventure e portava in cambio fortuna e serenità.

©Federica per Storie in punta di righe


¹Cosa significa che il ciclo vitale della pianta non tocca mai il terreno? Vuol dire che non ha bisogno di terra né per germogliare né per crescere. Gli uccelli sono molto ghiotti delle bacche di vischio. Se ne nutrono e, dopo averle digerite, restano i semi, che rimangono interi e arrivano nelle feci. In questo modo, trasportano i semi da un ramo all’altro e li depositano quando espellono le feci. A germogliare sono solo i semi dei frutti che cadono sui rami ma mai quelli che cadono sul terreno.

²Serenità, pace e protezione per chi vi abita, se appeso alle porte della casa.

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