IL REGALO DI MATILDE
Ogni mattina Matilde, mentre andava a scuola, si fermava a guardare le luminarie appese alle case e agli alberi dei giardini lungo la strada, anche se erano spente. C’erano ghirlande, stelle comete, renne, lunghi fili di luci intorno ai rami e cascate luminose che scendevano dai balconi. Al tramonto ogni decorazione avrebbe acceso il buio serale e, più tardi, illuminato tutta la notte.
Le sue luci preferite erano quelle a forma di fiore e di piccola stella. Le stelle le piacevano così tanto che quell’anno, nella sua letterina a Babbo Natale, aveva chiesto se gliene portava un po’ di quelle vere per appenderle al suo albero. La mamma, che l’aveva aiutata a scrivere la lettera, l’aveva avvertita che si trattava di un desiderio molto difficile da realizzare ma che Babbo Natale avrebbe fatto di certo del suo meglio.
I giorni passavano e il Natale si avvicinava. Sperava con tutto il cuore che Babbo Natale l’avrebbe accontentata. Anzi, era sicura che avrebbe esaudito il suo desiderio di ricevere in regalo delle stelle direttamente dal cielo.
La sera della vigilia Matilde decise di rimanere sveglia fino a mezzanotte, pronta per quando sarebbe arrivato Babbo Natale. Quando la mamma le disse che era tardi ed era ora di smetterla di guardare i cartoni e andare a dormire, ci andò subito. Avrebbe aspettato sotto le coperte, indisturbata e senza svegliare nessuno. Al calduccio intanto sognava le sue stelle, il loro brillare e dopo poco… si addormentò.
Intorno a mezzanotte fu svegliata da uno strano bagliore. Una luce sottile e dorata filtrava dalla finestra, ora più intensa ora più lieve. Scese piano dal letto, senza far rumore. Col cuore che le batteva forte forte, andò alla finestra e lentamente alzò la persiana. Più l’apriva, più la luce aumentava per il semplice motivo che il suo davanzale era ricoperto da decine di stelle!! Ne prese una delicatamente tra le mani. Era leggerissima, galleggiava sui suoi palmi e luccicava di una luce chiara e dolcemente diffusa. E allo stesso modo tutte le altre.
– Venite, venite dentro, presto, non state lì fuori al freddo!! – le esortò Matilde. In pochi attimi la sua stanza si riempì di stelle. Era uno spettacolo bellissimo, incredibilmente più bello di quello che aveva sognato. Matilde era felicissima.
Qualche minuto dopo sentì un rumore in salotto, sembrava un rumore di passi. Tese bene l’orecchio ma non le parve di sentire più nulla. Non poteva essere Babbo Natale, il suo regalo glielo aveva già portato ed era lì con lei. Matilde si mise a giocare con le stelle. Al suo tocco rimbalzavano per la stanza e si nascondevano dappertutto e lei le inseguiva felice. Le danzavano intorno, facendole fare mille piroette. Esausta dal gioco, tornò a letto e, cullata dalla loro presenza, si addormentò.
La mattina dopo, quando si svegliò, con sua grande sorpresa, le stelle erano sparite. Vicino al suo cuscino trovò una lettera.
Cara Matilde,
sono Babbo Natale. Ho saputo del tuo desiderio di avere delle stelle vere e l’ho esaudito, ma… solo per una notte. Le stelle devono stare in cielo, dov’è il loro posto ed è lì che, quando ti sei addormentata, sono tornate. Mi hanno parlato molto bene di te, sai? Sei una brava bambina…
Ora scendi pure. Ci sono due sorprese per te…. Te le hanno lasciate le stelle prima di andare via. Le trovi sotto l’albero.
Matilde scese in fretta le scale. Ai piedi dell’albero c’erano due pacchetti: uno piccolo, avvolto nella carta dorata e uno più grande, ricoperto di carta blu. Nel primo Matilde trovò un ciondolo: una stella incastonata in un cuore. L’accompagnava un bigliettino: «Così ci porterai sempre con te, nel tuo cuore». Nel secondo pacco, c’era una scatola piena di stelline dorate, accompagnate da un altro bigliettino: «Così il tuo albero sarà più bello, brillante di luce come piace a te. Noi ti guarderemo da quassù. Buon Natale, piccola Matilde».
©Federica per Storie in punta di righe