TEXTER E TALKER: PENSIERI E DIVAGAZIONI DEL VENERDÌ

Ognuno di noi ha un certo modo di entrare in relazione e di comunicare con le persone. A volte questo modo può essere influenzato dal contesto o dalla situazione, per cui lo modifichiamo adattandolo come richiesto dal momento, ma, di fondo e di base, ognuno di noi ha una propria maniera caratteristica di approcciarsi e interagire con gli altri, una nota inconfondibile e distintiva, che fa parte del nostro essere e che portiamo ovunque andiamo e ci troviamo. Come siamo così comunichiamo. Come comunichiamo dipende sempre dalla nostra personalità. Lo stile di comunicazione è una sua diretta derivazione.

Cosa accade quando il nostro stile di comunicazione si incontra con le nuove tecnologie? In particolare, quando dobbiamo trasferirlo e applicarlo usando un oggetto che tutti ormai abbiamo, ovvero il telefonino? Passiamo molte ore del nostro tempo al cellulare. Non solo comunicazioni rapide o di lavoro, ma anche conversazioni, discussioni tra amici, con le sorelle, i fratelli, i genitori, con chi amiamo. In che modo si sviluppano queste relazioni attraverso la comunicazione via cellulare? Dipende dal nostro tipo di personalità, che fa prediligere ad alcuni, i texter (secondo la distinzione che ne fece lo psicologo Fraser Reid dell’Università di Plymouth)  la comunicazione scritta e quindi i messaggi di testo e ad altri, i talker, il dire le cose a voce e quindi le telefonate vecchio stampo.

iphone-410311_960_720.jpgI texter amano scrivere quello che hanno da dire. Vedono nel messaggio di testo lo strumento più adatto per esprimersi. Amano sviluppare relazioni approfondite con l’altro, il che significa che, spesso, tra una risposta e l’altra, si prendano qualche secondo per riflettere e ponderare il contenuto del messaggio e la sua composizione.

I talker, invece, amano parlare. Preferiscono dire ciò che devono dire all’interessato a voce: per loro è dunque più semplice prendere il telefono e fare una chiacchierata col proprio interlocutore.

Di per sé nessuno dei due modi è migliore rispetto all’altro. Semplicemente riflette la nostra essenza e il nostro approcciarci alle persone. I texter godono però di un vantaggio nel gioco della comunicazione: sanno essere discreti. Un messaggio, infatti, ci permette di esplorare lo stato d’animo dell’altro con cautela e delicatezza e aiuta l’altro ad aprirsi e confidarsi serenamente, appianandone i timori emotivi.

©Federica per Storie in punta di righe

3 Comments
  1. Giuseppe Sabino

    E quando vuoi parlare e non riesci a voler scrivere pur volendolo fare? Come si potrebbe chiamare?Belle comunque le spiegazioni: molto esaurienti!!!

    • Federica

      Dipende dal motivo per cui non riesci a scrivere. Può essere un blocco simile a quello dello scrittore, se non trovi le parole. Se invece è per l’emozione oppure per un eccesso di sensibilità, è una reazione naturale a ciò che si prova.

  2. Giuseppe Sabino

    Grazie!!!😁

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