IN COMPAGNIA DI «AMAREGGIANDO»

Capita che gli amici scrittori ti facciano leggere i loro testi e gratis (e non è da tutti). E così, a fine luglio, ecco che è comparsa sul desktop del mio computer la mia copia omaggio di Amareggiando di Carmelo Paratore. Capita anche che questi libri ti piacciano così tanto che decidi di dedicargli un post perché la bellezza va fatta conoscere, sempre.

Pensando Amareggiando

Un diario sincero, una raccolta di riflessioni, pensieri poetici, aforismi, ricordi in ordine sparso nati, lo si intuisce subito dalle prime pagine, dal duplice desiderio di non sprecare il tesoro di vita accumulato da Carmelo con l’esperienza e messo al sicuro giorno per giorno nell’anima e nel suo cuore e di non tenerlo solo per sé ma di condividerlo con altri. È così che nasce Amareggiando (editore ilmiolibro self publishing, 2018), un libro che si legge agilmente ma non di fretta e che si medita a lungo. Una piccola miniera di ragionamenti, impulsi del cuore, constatazioni franche con cui ci si confronta, a volte ci si scontra, e che, soprattutto, coinvolge profondamente lo spirito, la mente, il cuore. Amareggiando muove a confrontarti con le avventure del suo autore, ti spinge a riconsiderare la tua esperienza di vita sotto un’altra luce, quella preziosa della verità, e t’invita ad apprezzarla per tutto quello che ti ha insegnato.

Tra i toni del libro: altezza e polifonia

Amareggiando è un libro che narra dell’amore nelle sue diverse forme: parla di amore tradito, ferito, finito, e dell’amore autentico, appassionato e passionale, misterioso e vivo. Racconta dei rapporti con le persone, spesso difficili, spesso rovinati dalla cattiveria. Tocca il tema dell’importanza della figura genitoriale per i figli.

Profondamente poetico, sinfonico, alto nel descrivere l’amore vero, quello per cui vale la pena scalare le montagne e consumare le scarpe, tagliente e duro quando esprime disappunto, rabbia e disprezzo nei confronti di atteggiamenti e situazioni falsi, fondati sull’inganno, soprattutto se sono frutto del tentativo di trarre vantaggio e profitto dalle persone senza scrupolo, soprattutto se si tratta d’amore.

Non è un diario in ordine cronologico (un po’ ci speravo…), ma una collezione di pensieri e, come dice bene il titolo del primo capitolo, emozioni rigorosamente in ordine sparso. Per chi come me ama cercare il filo conduttore di ogni libro il compito è stato facile: ve ne sono cinque, tanti quanti sono i capitoli dopo il primo. Ognuno tratta un tema ed è sotto la sua insegna che l’insieme dei frammenti trova la sua ragione d’essere.

1228970_copertina_frontcover_icon200Amareggiando è un libro catartico, scritto per superare il dolore, per affermare la possibilità, la necessità, la capacità di andare avanti, con tutta la forza che si ha nel cuore, perché lui, il cuore, si dona solo a chi lo capisce e perché è meglio essere poveri di qualsiasi cosa ma mai di onestà, dignità e coscienza. Burattini e pagliacci è, a mio giudizio, il capitolo più agguerrito: duro, combattivo e polemico, come è nello stile dell’autore, schietto e diretto. Il capitolo che mi è piaciuto di più e che reputo il più bello è l’ultimo, Cicatrizzando amando, (anche se ho amato molto il secondo, Parole urlate controvento): pagine intime, intense, in cui l’autore si mette ancor più a nudo e con le quali chiude il cerchio per lasciare il passato dietro le spalle e aprire la via verso il futuro. Perché se è vero che non si può dimenticare, il futuro lo si scrive solo voltando pagina.

 

In compagnia di Amareggiando

Leggere è bello, è una delle mie ragioni di vita (ne ho parlato spesso su queste pagine). E questo libro mi è piaciuto molto, per il suo essere diretto e sincero, mai scontato. Alcuni passi li conservo gelosamente nel cuore, sono quelli in cui più mi identifico e mi sono cari. Molte sono le riflessioni personali nate dalla sua lettura e anche queste le custodisco per me.

Sono grata a Carmelo per avermi fatto conoscere la sua opera, lo considero uno straordinario e generoso privilegio.

Unico appunto che gli ho mosso: nel testo ha tralasciato di correggere alcuni refusi e c’è un congiuntivo mancato che farà sentire un po’ grammar-nazi anche chi non lo è. Un errore sfuggito senza volere a causa della forte voglia di pubblicare e che gli perdono con affetto. Nell’edizione ebook, quella che ho letto io, mancano poi, a differenza di quella cartacea, le spunte che separano una frase dall’altra che in un primo momento possono indurre a pensare che ogni capitolo sia una narrazione compiuta – cosa che invece non è.

Al di là di questo, la compagnia di Amareggiando è ottima. Alcune frasi sono molto dure ma hanno un loro significato all’interno del contesto e vanno sempre comprese alla sua luce. Si tratta, infatti, più di una questione di stile che di sostanza e contenuto. Per il resto, è l’amico ideale nelle ore in cui si sente l’esigenza di stare con se stessi insieme a un buon libro.

Anche ora, di quando in quando, mi piace riprenderlo e rileggerne i passi che ho più amato. Torno a cercare un po’ di quella magia che spesso ho incontrato nelle sue pagine e che, nei momenti di riflessione, voglio ritrovare e rivivere.

Ringraziamenti: grazie a Carmelo Paratore per la copia omaggio

2 Comments
  1. Giuseppe Sabino

    Come sempre, sei stata esaudiente!!!

    • Federica

      Grazie!! Ho detto solo quello che ho provato e pensato nel leggerlo! 😉

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