IL FIORE CHE AVEVA SETE
Un fiore era spuntato lungo i bordi della strada. Era cresciuto bello e rigoglioso grazie al terreno fresco e soffice. Ma un giorno il sole diventò tanto caldo da seccare il terreno e il fiore sentiva la sete. La sua radice non ce la faceva più a trovare acqua e domandò aiuto al prato lì vicino, ma anche il prato aveva sete e cercava sollievo senza trovarne.
Tutte le mattine un’ape passava lì vicino alla ricerca di cibo. Spesso il fiore le aveva donato il suo nettare, che ora, mancandogli l’acqua, non aveva più la forza di produrre. Decise di chiederle aiuto. «Che ti succede, amico fiore?» chiese l’ape preoccupatissima, non appena lui la chiamò. «Ho sete e non ce la faccio più. Non so come trovare un po’ d’acqua». «Ci penso io» rispose pronta l’apina.
Subito il piccolo insetto si recò dall’acacia che abitava in fondo al prato per chiederle la preziosa acqua. «Non ne ho, mi dispiace, ma conosco chi ce la può portare. Di’ al fiore che presto arriverà».
Acacia era, infatti, amica di tante nuvole. Sapeva che, anche se abitavano un po’ lontano, bastava lei chiamasse la sua amica Nuvolina e lei sarebbe arrivata subito: «Nuvolina, vieni, abbiamo bisogno di te. Fiore e il prato hanno sete».
Nuvolina, sentite le parole di Acacia, dopo aver avvisato le altre nuvole di prepararsi e raggiungerla, arrivò veloce come solo certe nuvole sanno fare, portando tante gocce di acqua fresca. Il fiore bevve felice, ringraziando la nuvola per essere finalmente arrivata. Presto giunsero le altre e anche il prato poté bere e rinfrescarsi tutto. Le nuvole avevano portato l’acqua e, con essa, la vita.
©Federica