LA FESTA NEL BOSCO, UNA STORIA DI FATE E DI FIORI
Protagoniste di questa storia sono delle fate ordinate ma un po’ smemorate. C’è da preoccuparsi? Nient’affatto, perché nel regno del bosco una dimenticanza è una buona occasione per far spuntare e crescere qualcosa di nuovo. Buona lettura!!
«Nel regno verde e incantato del bosco il lungo inverno era finito. Le fate erano uscite dai loro nascondigli, iniziando a volare alla ricerca di nettare ed erbe selvatiche. Le giornate si facevano sempre più soleggiate e tiepide e il bosco si stava popolando di uccelli, scoiattoli e tanti altri animali. Fata Stella decise che era giunto il momento di preparare una festa. C’era da festeggiare l’arrivo della primavera.
In men che non si dica, le fate si organizzarono. Fata Campanellino portò miele e sciroppi. Fata Fiorellino piattini, bicchieri e altre stoviglie. Fata Spolverina pizzichi di colore con le sue tovaglie e tovaglioli. Fata Preziosa dolci soffici come il burro. Le fate che abitavano sotto il fungo portarono pane e altre delizie. Fata Stella preparò le buste con gli inviti e chiese gentilmente a fata Vanessa di recapitarli a tutte. Ogni cosa era pronta per la festa.
La sera, sul far del tramonto, le fate arrivarono una dopo l’altra: tutte vestite meravigliosamente con abiti fatti di foglie e di petali di fiori freschi e profumati e portando tra i capelli gocce di rugiada e nastri colorati. Festeggiarono allegre e spensierate tutta la sera, danzando, cantando e giocando tra loro e con le lucciole. Si divertirono tantissimo, come sempre accadeva nelle feste tra fate.
Poco prima dell’alba, Stella congedò le sue amiche fatine. Doveva pulire e sistemare ogni cosa prima che facesse giorno. Campanellino e Vanessa l’aiutarono e in breve tempo tutto fu messo a posto. Non si accorsero però che avevano dimenticato le tazzine da tè vicino al tronco della grande quercia e tornarono a casa lasciandole lì.
Non appena fece giorno, gli gnomi che abitavano nel bosco uscirono per andare a far legna e, passando di là, si accorsero delle tazzine. Non volendo svegliare le fatine che stavano sicuramente dormendo, le raccolsero e le nascosero, nel frattempo, dietro ad una lunga foglia di colore verde intenso e brillante. Se le avessero viste il boscaiolo o le signore che andavano a cercare funghi, chissà che sarebbe successo!
Intorno a mezzogiorno, mandarono gnomo Mirtillo ad avvisare fata Stella, affinché andasse a riprenderle. Quando la fata si recò alla grande quercia a recuperare le tazzine, si trovò davanti una grande sorpresa. C’erano tanti campanellini bianchi, teneri e profumatissimi sparsi sul prato e ai piedi dell’albero. Le tazzine si erano trasformate in fiori, in tanti candidi mughetti, che da quel giorno in poi abbellirono e profumarono per sempre il bosco.»
©Federica per Storie in punta di righe