PRIMO MAGGIO. TRA FESTA DEI LAVORATORI E DEL LAVORO E TRADIZIONI ANTICHE
Oggi è la Festa dei lavoratori e del lavoro, una data molto importante, nata dalle battaglie portate avanti nell’Ottocento dai movimenti dei lavoratori, che permisero di ottenere i primi grandi cambiamenti delle condizioni di lavoro e dei diritti del lavoratore. Ma è, anche, il giorno in cui in Francia e nei paesi francofoni si celebra la festa di un piccolo fiore, il mughetto. Un fiore che, nell’arte che attribuisce un significato simbolico alle corolle, rappresenta la felicità, la serenità ritrovate dopo grandi travagli e turbamenti, amicizia ed è auspicio di buona fortuna.
Ed è per tale motivo che ho scelto oggi di parlare del mughetto, della sua storia, che parte da lontano, e del suo legame con la festa dei lavoratori: perché, finalmente, molte cose possano cambiare e il lavoro, giusto e sicuro per tutti in ogni parte del mondo, diventi una certezza e non una speranza irrealizzabile.
Il mughetto
Il Mughetto o Convallaria majalis, è una piccola e umile pianta¹ diffusa, a livello spontaneo, in Europa nelle zone prealpine e dal clima temperato, dove si moltiplica naturalmente. Il suo nome significa appunto fiore delle valli (dal latino «convallaris») e dei pendii. L’aggettivo majalis si riferisce al periodo tipico di fioritura: il mughetto sboccia a partire da maggio (anche un po’ prima, se il clima lo consente) e prosegue fino a luglio.
Come molti fiori, il mughetto è diventato protagonista di leggende, usi e tradizioni della vita di comunità e popoli, sia quotidiana che legata a momenti specifici o a esigenze particolari.
I romani ritenevano che il profumo del mughetto avesse il potere di rinforzare il cervello e acuire la memoria e lo dedicarono al dio Mercurio, che simboleggiava nella mentalità del tempo la nuova luce primaverile, utilizzandolo nelle celebrazioni primaverili a lui dedicate (gli venivano offerti tre rametti come segno d’amicizia e speranza). I Lapponi lo dedicarono alla dea dell’aurora Ostara. Ancor oggi il mughetto è un fiore molto considerato e amato in Finlandia, che lo ha elevato a simbolo della nazione. Presso tutti i popoli antichi dei paesi nordici il mughetto serviva per ricavare, a scopo medicinale, l’Acqua d’Oro, un estratto che curava ogni male. In Russia si racconta ai bambini una leggenda popolare secondo la quale in questo fiore abitano gli gnomi della foresta.
Nel linguaggio dei fiori, i mughetti sono un simbolo di amicizia, significato che affonda le sue radici nell’abitudine dei Celti di coltivare la pianta per donarla come segno di affetto e, appunto, amicizia. Nel linguaggio dei fiori, i mughetti rappresentano inoltre la serenità e la felicità che ritornano e sono un auspicio di buona fortuna. Maggio era, infatti, per molti popoli antichi il mese in cui, terminati i rigori dell’inverno e superate le incertezze delle prime settimane di primavera, il tempo si assestava e si poteva affermare serenamente di essere entrati nella bella stagione, che portava con sé la fine di molte preoccupazioni. Si poteva vivere all’aria aperta e molte attività, in particolare quelle agricole, potevano riprendere. Le condizioni climatiche migliori consentivano, inoltre, ai naviganti di uscire di nuovo in mare, per la pesca e per veleggiare verso destinazioni lontane.
Un fiore, dunque, che in Europa gode di grande tradizione ed è molto diffuso, conosciuto ed apprezzato.
Il primo di Maggio in Francia
Nel 1561 qualcuno regalò un rametto di mughetto a re Carlo IX, il quale decise di inaugurare una nuova moda, quella di offrire, il primo di maggio, un racemo di mughetto alle persone con cui si lavorava e a quelle cui si voleva bene.
Una tradizione, questa, che è proseguita sino ad oggi. Il primo di Maggio, infatti, in Francia (e in vari paesi francofoni) è il giorno della festa del Mughetto. Fiorai e venditori ambulanti riempiono di mughetti e del loro profumo piazze e strade e i francesi li acquistano per regalarli ad amici, colleghi, alle persone amate, un delicato omaggio, un gesto segno di amicizia ed affetto.
Festa dei lavoratori e festa del mughetto: le coincidenze della storia.
In Europa si deve alla Francia l’iniziativa di istituire la festa dei lavoratori: l’idea del primo maggio nasce a Parigi il 20 luglio del 1889, quando il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese, decide di promuovere in tutto il mondo, e in maniera simultanea, una manifestazione per consentire ai lavoratori di chiedere alle autorità pubbliche più diritti, equità, cominciando dalla riduzione del numero giornaliero di ore di lavoro a 8, e sicurezza. L’iniziativa fu ben accolta e così, nonostante la risposta repressiva di molti governi, il Primo maggio del 1890 registrò un’altissima adesione. Oggi il primo maggio è festa nazionale in molti Paesi. In Italia la festività fu ratificata due anni dopo, nel 1891.
In Francia la coincidenza tra festa del mughetto e festa del lavoro ha dato vita, all’inizio del Novecento, a iniziative piccole e simboliche ma significative sul piano del messaggio. In tutto il paese e specie nell’Ile de France il primo di maggio era consuetudine andare nei boschi per raccogliere mughetti da vendere poi nelle strade senza dover pagare le imposte sulle vendite. Gli stilisti presero ad offrire un mazzetto di questo fiore alle proprie operaie, le sartine, per ringraziarle del lavoro svolto. E chi partecipava ai cortei organizzati per celebrare la Festa del Lavoro prese l’abitudine di indossare il mughetto appuntandolo sui baveri delle giacche o sulle scollature dei vestiti.
Il mughetto è un fiore umile e semplice, che rappresenta la felicità, la serenità ritrovate dopo tempeste, grandi travagli e difficoltà ed è auspicio di buona fortuna. Mi auguro che molte cose possano cambiare e che la festa del lavoro, giusto, equo e sicuro per tutti, diventi presto il simbolo della speranza realizzata e non di una utopia irraggiungibile.
© Federica per Storie in punta di righe
¹pianta perenne rizomatosa della famiglia delle Asparagaceae
²Questo perché, riportano le cronache, il primo maggio del 1895, il cantante Mayol si esibì con un mughetto all’occhiello. Lo aveva ricevuto da un’amica e gli piacque così tanto che lo sostituì alla camelia, che era solito utilizzare.