PENSIERI E DIVAGAZIONI DEL VENERDÌ: PERCHÉ SCRIVERE

Perché si scrive? E che cos’è la scrittura? Cosa significa scrivere? Secondo lo scrittore Aharon Appelfeld la scrittura è «la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.»

La scrittura è, dunque, ciò che permette il farsi e lo svelarsi di mondi che, altrimenti, rimarrebbero nascosti e incompiuti. Li manifesta e, soprattutto, li realizza. Finché, infatti, quei mondi rimangono nella fantasia dell’autore, esistono solo come possibilità. Con la scrittura, invece, diventano realtà. Ciò che io vedo e sento, attraverso la parola scritta, prende forma e vita sulla pagina.

notebook-3297317_960_720.jpgE poiché si scrive sempre per essere letti, scrivere significa far emergere e costruire quei mondi per farli conoscere ad altri. Una storia non vive per sé, ma perché altri possano entrarvi dentro e viverla a loro volta nella loro fantasia e immaginazione, ricreandola per immagini. Chiunque cominci a leggere una storia, inizia un viaggio al termine del quale ritorna cambiato. E ne esce diverso non solo perché durante quel viaggio si è immedesimato nei suoi personaggi, ha sofferto, trepidato, atteso, gioito con loro, avventurandosi nelle loro varie vicende, ma anche perché le ha reinterpretate e rivissute dentro di sé. Le ha viste con i suoi occhi.

Scrivere è un lavoro paziente, che richiede ricerca e fatica, precisione e infinita attenzione. Richiede tempo e cura. Oscar Wilde, in una delle sue brillanti affermazioni, dichiarò «Sono stato tutta la mattina per aggiungere una virgola e nel pomeriggio l’ho tolta». Nonostante tutto l’impegno che chiede, scrivere è uno dei lavori più belli che si possano fare. Trasmette e regala emozioni. È un’arte. È poter fantasticare. È sapere di dare il proprio contributo a questo mondo.

©Federica per Storie in punta di righe

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