STORIE PERSONALIZZATE: MI VUOI SPOSARE?

Oggi vi propongo un esempio di cosa significhi lavorare sulle storie altrui e farne un racconto che riesca a trasmettere ricordi ed emozioni. Di cosa voglia dire regalare una storia personalizzata, una storia su misura, ve ne ho già parlato. Qui se volete saperne di più.

wedding_wedding_rings_marriage_love_wedding_flowers_bride_marry_bridal-1198697Cosa accade quando l’amore resiste da molto tempo, ha attraversato alti e bassi, ha superato le inevitabili difficoltà e l’uno è diventato indispensabile per l’altra? Che lo si voglia far durare tutta la vita. E cosa c’è di meglio di una proposta di matrimonio speciale? Da ricordare per sempre?

«E arrivò anche l’ultimo giorno della loro vacanza insieme. La luce del sole filtrava chiara e discreta dalla finestra. Era la prima settimana di settembre e il mese, dopo un agosto molto caldo, era iniziato mite e senza pioggia.

Edoardo aprì gli occhi, diede uno sguardo a Claudia che ancora dormiva di fianco a lui e un’espressione felice gli illuminò il volto. Si alzò piano, senza far rumore, rassettando le coperte, e andò a rinfrescarsi il viso. Diede un altro sguardo a Claudia, che stava riemergendo dal mondo dei sogni e attese paziente che, riaperti gli occhi, si riconnettesse col mondo circostante. Appena sveglia, Claudia aveva bisogno di qualche minuto di silenzio e di calma per riprendersi e non era proprio il caso di disturbarla, altrimenti l’avrebbe resa di cattivo umore per tutto il giorno e non era certo, quella, sua intenzione.

Aspettò che si stiracchiasse per bene e solo dopo che ebbe guardato l’ora, gesto che indicava finalmente il suo completo risveglio, la salutò:
– Buongiorno, amore, dormito bene?
– Sì, perfettamente – rispose, sorridendo tra sé e sé. Quella piccola gentilezza mattutina, che conosceva e apprezzava, la stupiva sempre…
– Domani si torna, eh?
– Già, rimarrei qui ancora, anche solo un po’… Ma non è possibile, purtroppo – fece dispiaciuta.
I giorni di vacanza, nell’agriturismo immerso nella pace e nella tranquillità della natura, erano volati via veloci e loro erano riposati e allegri.
– Oggi cosa facciamo? – chiese Edoardo – Ti va andare, dopo pranzo, a fare una passeggiata per le vie del paese?
Edoardo pose la domanda con apparente noncuranza; in realtà aveva studiato con una certa precisione il percorso da fare e il tempo che avrebbero impiegato. Aveva intenzione, al suo ritorno, di fare una sorpresa a Claudia e di chiederle di sposarlo. Da qualche mese quel pensiero aveva preso con sicurezza forma nella sua mente e ora era diventato una desiderio che voleva esprimere. Aveva individuato come momento più adatto per la sua proposta i giorni di ferie. La cornice naturale che faceva loro da sfondo avrebbe contribuito a creare l’atmosfera tranquilla e semplice che ricercava. Sarebbero stati soltanto loro due, i loro sguardi e sentimenti, la loro intesa.
– Lo sai che il borgo è di origine medievale? Ci sono parecchie belle cose da vedere! – rispose Claudia con entusiasmo, scoccandogli allo stesso tempo un’occhiata interrogativa. Se Edoardo conosceva, infatti, molto bene l’amore per l’arte e gli angoli antichi della sua fidanzata, lei si chiedeva come mai avesse tutta quella voglia di camminare.
– Ok. Allora oggi pomeriggio si va! – concluse lui, strizzandole l’occhio, fingendo di non essersi accorto di niente.

La mattina trascorse veloce. Dopo aver fatto colazione, Claudia ed Edoardo prepararono le valigie per evitare di doverle sistemare la sera. Scesero in giardino di fianco alla casa e chiacchierarono un po’ con la padrona di casa e con un paio di altri ospiti. Andarono a salutare Giulio, che si occupava dei cavalli del maneggio e intrattenendosi con lui a lungo. Gli piaceva dispensare le sue conoscenze sul mondo equino, mescolandole ad aneddoti e curiosità. Era un filosofo senza pretesa di esserlo.

A pranzo Edoardo si rivelò particolarmente loquace. A Claudia sembrò anche un po’ agitato ma non ne intuì la vera ragione, attribuendo il suo stato d’animo alla tensione per il rientro in ufficio, dove si era accumulato del lavoro durante la sua assenza e l’aspettava un’agenda piena.

Terminato il pranzo, Edoardo e Claudia rientrarono nella loro stanza per riposarsi. Edoardo ne approfittò per mettersi in tasca, senza farsi vedere, il pacchettino con l’anello che lui aveva preparato con tanta cura.

Intorno alle quindici e trenta si avviarono verso il centro del paese, lontano non più di un chilometro e mezzo dalla tenuta. Il sole splendeva nel cielo terso e limpido, solo qualche rara nuvola alta ne interrompeva l’azzurro finissimo. Passarono dal giardino perché da lì partiva il sentiero principale che, per il suo tratto iniziale, era fiancheggiato da un lato da un rigoglioso uliveto, dall’altro da un gruppo di maestosi lecci che lasciava poi il posto ad un frondoso castagneto. Usciti dal parco, s’apriva intorno a loro l’ampia distesa di colline verdeggianti, un paesaggio senza confine che spingeva i passi a diventare più veloci e ad acquistare un’insolita leggerezza. Avvicinandosi al borgo la strada riprendeva in salita, ma per nulla faticosa. Claudia ed Edoardo passarono dalla porta di accesso conservatasi immutata dall’epoca medievale, così come parte delle mura di cinta. Si persero per i vicoli acciottolati, che spesso si incrociavano a formare piccole piazze interne, ideali per brevi soste. Ammirarono il castello, restaurato da poco, con le sue quattro torri, e il suo cortile interno, allestito in modo molto semplice e popolato soprattutto da alberi di media altezza. Si divertirono a fotografare gli zampillii della fontana maggiore e, sebbene avessero voglia di sedersi lungo i suoi bordi, non lo fecero, per evitare di bagnarsi con gli schizzi. Visitarono la cattedrale, costruita in marmo locale, divisa in tre navate e ricca di dipinti. Per tutto il tempo Claudia era rimasta pressoché in silenzio, spesso con il naso all’insù, ammirando felice edifici storici e monumenti. Edoardo era sempre più felice di averla accanto, convinto delle sue intenzioni e rapito da quei momenti irripetibili.

Alla fine loro tour si sedettero ai tavolini di un bar all’aperto. Claudia ordinò un tè che sorseggiò osservando l’andirivieni intorno a loro, mentre Edoardo si limitò ad un caffè.
– Allora, che ti sembra? È davvero quel piccolo gioiello descritto da Antonia l’altro ieri? – le chiese Edoardo.
– Sì, è tutto antico, e par di essere ospiti di un’altra epoca. Qui, poi, nessuno corre. Non c’è l’affollamento frenetico tipico cittadino e non ci sono auto. Sembra che il tempo si sia fermato…
– Già – e dopo una pausa chiese : – Ci incamminiamo sulla via del ritorno?
Se Claudia decisamente sarebbe rimasta lì un altro po’, Edoardo, invece, voleva proprio tornare, aveva in serbo la sua piccola “sorpresa” e ormai l’emozione cominciava a farsi sentire!

Il primo tratto era ora in discesa e il secondo in salita, un fatto, considerò Edoardo lungo il tragitto, nemmeno troppo simbolico. Era ormai pomeriggio inoltrato e il sole alle loro spalle scendeva dietro le colline. Attraversarono di nuovo le magnifiche distese verdi e quasi tutto il parco, finché l’attenzione di Claudia fu catturata da qualcosa che non riusciva a distinguere in modo netto e che sembrava appoggiato su un vecchio tronco, un ceppo rimasto lì a far da sedia rustica. C’era proprio qualcosa! Avvicinandosi vide che si trattava di una tovaglietta bianca sopra alla quale stava un mazzo di fiori dai colori pastello: rose in quantità, felci e tulipani, che, nonostante non fosse proprio stagione di tulipani, Edoardo era riuscito a trovare. Si girò incredula e incapace di parlare verso di lui, il quale nel frattempo aveva estratto un involto di raso oro chiuso da un nastro lilla. Edoardo si schiarì la voce e, sorridendole e guardandola dritto negli occhi, le chiese:
– Mi vuoi sposare?
Claudia lo guardò ed ebbe la netta sensazione che il tempo fosse come sospeso. Poi si mise a ridere e a piangere e alla fine abbracciò il suo Edoardo stretto stretto e quando finalmente riuscì a staccarsi da lui, tra una risata e un singhiozzo, la sua risposta fu:
– Sì!»

©Federica per Storie in punta di righe

Write a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *