SCRITTURE INVERNALI: LA CINCIA, UN HAIKU
Da un paio di mesi cince e cinciarelle si sono riavvicinate a casa per cercare cibo e negli ultimi quindici giorni hanno intensificato le loro visite, così che la loro quotidiana presenza si prolunga spesso anche al pomeriggio, dato che con questo freddo hanno bisogno di nutrirsi molto di più per sopravvivere.
Non ho allestito una vera e propria mangiatoia. Metto i biscotti sbriciolati e i semi, soprattutto di girasole, su di un pilastro e su una tavoletta di legno appoggiata ad una fioriera e mi piace osservarle. Arrivano in gruppo, una o due alla volta, le prime chiamano le altre e le invitano a seguirle con richiami (e rassicurazioni) canori. Si posano sui rami del kiwi selvatico e dell’alloro e poi via, a scegliersi un seme di girasole che, una volta tornate al sicuro sul ramo, tengono tra le zampe e forano col becco in modo da estrarne il contenuto. Un’operazione che le impegna molto e che svolgono con molta rapidità. Ogni tanto litigano tra di loro, ma alla fine tutte riescono a saziarsi.
Lo spettacolo è così bello che ho voluto descrivere il momento in cui ciascuna arriva con un haiku.
LA CINCIA
Con lievi balzi
guizza agile e rapida
di ramo in ramo.
Che ne dite? Vi piace? Spazio ai commenti…
© Federica Rizzi 2017 per Storie in punta di righe