TRE CURIOSITÀ SULLE FIABE

In questi giorni di metà luglio, per un’attività che sto progettando, ho letto molto materiale sul mondo delle fiabe, scoprendo ex novo o rispolverando nella memoria alcune curiosità che voglio condividere con voi in questo post.

“Le fiabe vengono da un mondo antico e lontano” è quello che ci diciamo quando ripensiamo alle letture della nostra infanzia. Ma quanto lontano? Un recente studio ha svelato che sono in realtà molto più antiche di quanto sia stato ipotizzato fino ad oggi. Risalgono, infatti, a migliaia e migliaia di anni fa (alcune all’età del bronzo), quando la scrittura ancora non esisteva, e non “soltanto” a centinaia di anni or sono, come si stimava prima dell’innovativa ricerca.

Le fiabe si dividono in classiche e moderne. Indipendentemente dai recenti sviluppi e risultati delle ricerche in merito all’epoca della loro origine, questa classificazione rimane valida. Una fiaba è classica quando l’autore o gli autori che l’hanno trascritta, pur rielaborandola adattandola al loro tempo, si rifanno alla tradizione popolare. Un esempio è dato da quelle frutto del lavoro dei Fratelli Grimm. È, invece, d’autore, se chi la scrive usa i propri gusto personale ed estro artistico per trattare temi antichi e nuovi creando un testo moderno e originale, come, per esempio, ha fatto Andersen.

citazione p nerudaL’ultima curiosità riguarda i punti di vista da cui le fiabe sono state lette, analizzate, studiate, scomposte e ricomposte. Sono davvero molteplici: sociologico e antropologico, perché le fiabe sono un prodotto culturale che circolava nell’ambito di gruppi di persone, con funzione educativa e normativa. Letterario, per capire dal punto di vista narrativo come sono strutturate. Psicologico, perché sono un utile strumento per guidare ciascuno di noi alla scoperta della sua identità e per far luce sui meccanismi che presiedono a relazioni e comunicazioni con sé stessi e con gli altri.

È grazie a tutte queste prospettive se la fiaba oggi è diventata non solo un testo di lettura (con funzioni, peraltro, importantissime, avremo occasione di riparlarne) per bambini, ma una fonte di conoscenza e apprendimento con un occhio rivolto a sé stessi e uno sul mondo che ci circonda.

 ©Federica Rizzi 2016

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