MICROFIABA: L’AQUILONE
C’era una volta un aquilone tutto colorato che aveva volato per l’intera estate per mano di un bambino. Quando c’era il sole i suoi colori risplendevano e, saldamente tenuto per il filo, volteggiava nell’aria con danze indescrivibili. Quando il bimbo andava al parco del paese, tutti s’incantavano ad ammirarlo nell’aria e gioivano di questo spettacolo.
Arrivato l’autunno, il bambino non poté più giocare il pomeriggio con lui e lo mise in cantina. L’aquilone, lì, immobile, si sentiva solo e stanco di non far niente. Un giorno decise di uscire a camminare, ma, certo, era molto strano, se non buffo, vederlo camminare…
Un vento sostenuto passava di là e gli chiese cosa facesse in giro un aquilone come lui e questi gli spiegò la situazione.
«Non ti preoccupare, con una mia folata ti solleverò e non lascerò andare il filo, così non ti perderai chissà dove e potrai tornare a volare» disse il vento.
E così fu. Il vento, dopo aver spazzato un po’ di foglie, sollevò l’aquilone e lo fece tornare a volare. L’aquilone da quel giorno fu contento di essere ancora un viaggiatore per il cielo, in mezzo a tante nuvole e correnti d’aria fresche. Non ha mai perso il sorriso e col tempo il vento ha lasciato il filo, perché l’aquilone seguisse da sé la sua traiettoria. Di quando in quando accompagna lo spuntare dell’arcobaleno dopo un temporale. Se, in lontananza, hai visto un puntino volteggiare vicino all’arcobaleno, è lui felice che ti saluta.
©Federica Rizzi 2016