LEGGERE LE FIABE PER EDUCARE
Perché leggere le fiabe?
Perché oggi leggiamo fiabe e storie di fantasia ai bambini? Per davvero tanti ordini di motivi, ciascuno portatore di specifici benefici. In questo post mi soffermerò sul loro valore pedagogico: con una fiaba possiamo, infatti, disporre di un valido aiuto nel compito di educare.
Il valore pedagogico della fiaba
Semplice (almeno in apparenza) e immediata, la fiaba trasmette messaggi ad hoc con un linguaggio adatto e comprensibile dai piccoli e attraverso la sollecitazione della loro fantasia e immaginazione. È uno strumento tanto più importante tanto più affronta temi, argomenti, problemi centrali nella vita del bambino e per il suo processo di crescita.
Ascoltare storie e racconti favorisce la riflessione del bambino circa il suo modo di sentirsi e comportarsi. Pensiamo, per esempio, a una bambina che già da piccola (intorno agli 8 anni) è molto vanitosa e per la quale prepararsi per andare da qualche parte è così essenziale che non s’interessa minimamente al resto, al motivo così come al cosa l’aspetta. Tutto retrocede in secondo piano. Con una storia scelta e scritta ad hoc possiamo far capire come passare tutto quel tempo a rimirarsi e a dare eccessiva importanza allo specchio delle sue brame va ben oltre l’essere ordinata. Il rischio è che, centrandosi solo su se stessa, si perda tante occasioni di fare amicizia o divertirsi e trascorra ore e ore distratta, quando invece le potrebbe impiegare più “utilmente”.
Ascoltare storie e racconti stimola il bambino a utilizzare l’immaginazione e il proprio modo di pensare per trovare un nuovo approccio ai propri problemi e difficoltà o per dare un senso differente a certe situazioni. Per esempio si possono aiutare i bambini a non aver paura del giudizio altrui, facendo capire loro quanto sono unici e speciali.
Un esempio
Qui vi lascio con l’incipit di una storia che ho scritto per una bambina che, iniziata la scuola con tanto entusiasmo, poi invece non voleva più nemmeno alzarsi dal letto per andarci.
Tanti tanti anni fa, c’era una bambina con la tuta viola, le scarpe color magenta dai lacci sempre ben allacciati, che amava giocare in giardino e trascorrere tante ore a rincorrere il sole.
Un mattino di fine agosto la mamma la svegliò. Era ora di andare a comprare lo zaino.
«Lo zaino?», chiese stupita Aurora
«Sì», rispose la mamma, «lo zaino dove mettere i tuoi quaderni, le matite e i colori nuovi. Andiamo a scegliere quelli che più ti piacciono. Tra poco andrai finalmente a scuola».
Aurora non sapeva cosa volesse dire andare a scuola. Fino ad allora aveva conosciuto solo l’asilo.
Chiese: «Mamma, cos’è la scuola?»
La mamma, dolce e paziente, rispose: «È un posto bello, con grandi corridoi e stanze chiamate aule, dove imparerai tante cose utili, come per esempio scrivere bene bene le lettere e poi le sillabe e poi le parole. Imparerai a disegnare fiori, case e principesse nei loro castelli.»
(….)
Come è andata a finire? Una sera una fatina è uscita da un cassetto (incredibile! O no?) e le ha dato un suggerimento e, in più, l’equivalente di una bacchetta magica. Piano piano la scuola è tornato ad essere un posto interessante, anche se è rimasto un po’ troppo rumoroso. Ma, per quello, di fatine ne occorrono più di una!!
© Federica rizzi, Tutti i diritti riservati
Marcello Trombetti
Le fiabe ti permettono di raccontare storie e di far capire ai bambini una lezione importante e ogni storia da una lezione diversa a questi bambini
Federica
Ciao Marcello,
grazie per essere passato per il mio blog.
Sì, come dici tu, con le fiabe, specie se su misura (in grado cioè di raccontare un mondo di fantasia in cui riescano a riconoscere elementi familiari), si possono trasmettere messaggi importanti e aiutare i più piccoli a riflettere, secondo le loro capacità, ovviamente.
L’importante è saper capire il loro mondo e averne molto rispetto.
Se si racconta una fiaba classica, poi, ogni bambino la interpreterà secondo la sua immaginazione e ciò che gli dice il cuore.